All’interno della cattedrale di San Rufino è visitabile la cisterna di San Rufino, solenne contenitore perfettamente conservato. Le misure della vasca sono m 7,6 x 5,06 al pavimento; 2 m lo spiccato fino all’imposta dell’arco, arretrato per un dente orizzontale di 35 cm, su cui è incavata una canaletta di afflusso dell’acqua proveniente da un pozzo soprastante. La cornice di assoluta semplicità increspa il paramento di travertino all’altezza di 4 metri. Qui si imposta la volta a tutto sesto, dell’altezza massima di m 7,47, le cui commessure a secco non sono perfettamente combacianti. Il pavimento della cisterna è a tenuta stagna, grazie al cocciopesto che era una vera e propria peculiarità romana. Sul piano di calpestio, un monolite di calcare funge da parapetto all’invaso che doveva essere una fontana per un consumo dell’acqua quotidiano e rituale. Il manufatto, persa nei secoli la sua funzione, diventa basamento del campanile della cattedrale medievale. Uno splendido muro di sostruzione in conci in travertino, continua ad est per decine di metri, coincidendo con la navata sinistra. Ad ovest prosegue, visibile nel sottostante museo.
La scritta sopra l’arco, ricca di dati, parzialmente nascosta da un sostegno cinquecentesco della chiesa:
POST MIMESIUS C F MIMESIUS SER F NER CAPIDAS C F RUF NER BABRIUS T, C CAPIDAS T F C N, V VOISIENUS T F MARONES MURUM AB FORNICE AD CIRCUM ET FORNICEM CISTERNAMQ D S S FACIUNDUM COIRAVERE
I MARONI POSTUMIO MIMESIO FIGLIO DI CAIO, TITO MIMESIO FIGLIO DI SERTORE, NERO CAPIDAS FIGLIO DI CAIO, RUFIO NERO BABRIO FIGLIO DI TITO, CAIO CAPIDAS FIGLIO DI TITO, NIPOTE DI CAIO, VIBIO VOISIENO FIGLIO DI TITO PROVVIDERO ALLA COSTRUZIONE DELLE MURA DALL’ARCO AL CIRCO E DELL’ARCO E DELLA CISTERNA, SU DECRETO DEL SENATO
certifica l’ubicazione del manufatto e la persistenza delle magistrature locali, i Marones, durante il dominio romano, attestando inoltre l’importanza dell’acqua nella città.