Lungo 180 m, ha un’altezza di m 2,40 ed una larghezza di 1,80. È costruito a piccoli blocchi irregolari in calcare rosa, legati grossolanamente da malta, presenta pavimento e pareti in cocciopesto, impermeabile per il deflusso dell’acqua per le pulizie, fino all’imposta della volta non rifinita, che doveva avere in origine una ricopertura lignea e ove sono visibili delle aperture quadrangolari per il transito dell’aria. Tale struttura prosegue, oggi come allora, sotterranea fino all’anfiteatro.
Si tratta di una via tecta, un passaggio di servizio per gladiatori, per le scenografe e per i cadaveri delle belve. Vicino doveva sorgere la “caserma dei gladiatori”, oggi un terrapieno che dà sull’abside del dodicesimo secolo della cattedrale di S. Rufino e sbalza sulla pianura, con una vista sulla zona sud est della città e sul profilo della Basilica di S. Chiara.