MAUSOLEO (I sec. d.C.)

È’ il manufatto funebre più imponente, di una tipologia ripetuta nel territorio, uno presente sulla strada per S. Damiano, un altro in prossimità di Castelnuovo. Il saccheggio per reimpiego dei grandi blocchi in calcare, che ricoprivano con severità l’edificio, non ha impedito all’architettura di giungere fino a noi, grazie alla tenacia della malta. Ciò che rimane è un rudere in calcestruzzo con qualche maestoso concio e la camera a volta nella parte bassa, a grandi massi commessi a secco, visibile dal percorso meccanizzato. L’ospite sepolto nel “Torrione” è un Petronio, nome prestigioso anche a Roma, fratello della Petronia che contribuì alla costruzione del vicino anfiteatro.

Si trova in una delle aree adibite a necropoli le cui steli sono conservate nel foro, poco fuori dalle mura e non distante dalla zona riservata agli spettacoli e vicino a dove sorgeva un quadrilatero fortificato i cui poderosi crolli sono a vista nel parcheggio. Si situa nella prospettiva con l’abside romanica del duomo, il campanile e, sulla collina sullo sfondo, la Rocca Maggiore.