Un’ampia porzione di muro di terrazzamento, in conci di varie misure di calcare rosa, corrosa dal tempo ma ancora solida, si stende lungo la via e sostiene un soprastante palazzo moderno. Verso ovest, nei piani più bassi dell’ex convento francescano di S. Antonio (oggi istituto scolastico), una cisterna integra e poderose arcate in calcestruzzo e testaceum (laterizi) indicano la presenza di un edificio – una domus – dalle dimensioni proporzionali alla grandezza delle sue probabili fondamenta.
Nel sottostrada fungeva da viadotto un lungo tratto di arcate, percorse trasversalmente dall’acqua di una sorgente ancora saltuariamente attiva, che rimanda ad un pozzo perfettamente conservato, situato all’interno di un esercizio commerciale che si denomina proprio dal reperto romano, sul lato del muro.