Tempio italico integro in travertino locale, di ordine corinzio, esastilo, prostilo, dedicato alla dea Minerva, oggi chiesa di Santa Maria Maggiore. Oggetto di ammirazione nei millenni era il cuore del santuario del municipium. Alto m 15,52 e di una larghezza massima di m 17,42.Composto da sei colonne corinzie con capitelli a foglie d’acanto, i cui fusti si elevano per 8,78 metri (30 piedi romani),distando tra loro 200 cm, risiedono su basamenti a tori e trochili e proporzionati collarini e questi su plinti di 150 cm poggianti, non sul corto pronao di m 5,35 bensì sui gradini di accesso, per un più idoneo sfruttamento dello spazio. Un architrave tripartito e un fregio alto cm 58 con i fori delle bullonature di una scritta; un timpano di cm 150 che doveva contenere nel triangolo incassato altorilievi, un clipeo o una corona floreale da cui pendevano dei nastri ondulati in bronzo dorato, cornici, modanature, baccellature. La cella a blocchi isodomi di calcare rosa del Subasio, murati con malta (opus vittatum); nella parte interna un ampio residuo di pavimentazione a lastroni levigati. Dietro la cella uno spazio per le abluzioni rituali.