Nel 1501 i locali a piano terra della Torre del Popolo furono ceduti al Collegio dei Notai per destinarvi la sala dell’Udienza. Nel 1524 il lapicida Massimo di Puzio ne scolpì il portale in pietra, su disegno del pittore Cecco di Bernardino (Assisi doc. 1511-1547). Sulla chiave dell’arco è uno scudo in pietra con gli strumenti di lavoro dei notai: libro, penna e calamaio. Sull’architrave è scolpito il motto dell’Arte: UNICA MUNDI FIDES. Lo stemma e le iniziali visibili sullo stipite destro sono quelle del notaio Francesco Bovi. Nel 1531 il maestro di legname Paolo di Jacopo da Gubbio eseguì la porta a imitazione delle imposte del Collegio del Cambio di Perugia
Torre del popolo – lapide con le forme e le misure comunali
Nel 1349 il Capitano del Popolo Angelo di Latero da Perugia fece murare alla base della torre una lapide in pietra rosa del Subasio, con le misure e lo spessore dei laterizi confezionati ad Assisi – mattoni, pianelle, quadrelli e coppi – più tre verghette di ferro con la lunghezza della canna, del passetto e del palmo, seguiti per i panni di lana, di seta e di lino. Lo Statuto comunale del 1469 prescriveva l’uso di questi modelli applicati alla base della torre, così come disciplinava tempi e luoghi nell’esercizio delle professioni artigiane e nella vendita delle merci, in ragione degli odori e dei rumori.